A CORPO LIBERO… MA DE CHE? Ovvero: di cosa parliamo quando facciamo liberazione dei copri?

“Attenzione, siore e siori! Il nostro pr_Hyde quest’anno si rinnova: includiamo, autodeterminiamo, finanche rrrivoluzioniamo! Che cinema! La confezione è cambiata per la gioia dei più piccini, ma – non temete, mamme! – resta la stessa stantia sostanza di sempre!”

Anno dopo anno si ripete la messinscena del Pride: contenitore vuoto di rivendicazioni ma scintillante vetrina delle istituzioni, delle forze dell’ordine e dei sindacati. È questa la vostra idea di liberazione dei corpi?

La liberazione dei corpi passa dal decreto regolarizzatore di una movida appiattita – che vieta il bivacco ma lascia (semi)libera l’offerta commerciale dei locali all’interno dei recinti? Passa dal fermo, dal pestaggio violento e fascista di una diciannovenne in una caserma di polizia, o da quello di un senegalese tra i banchi di Porta palazzo? L’esemplare liberazione dei corpi a Torino – nella sola ultima settimana – è la solita merdosa combo di profitto e repressione!

A corpo libero… libero – come il corpo di Theo, stuprato dalla polizia francese con un manganello – di essere pestato e violentato dalla polizia
A corpo libero… libero di essere respinto dal decreto Minniti sull’immigrazione
A corpo libero… libero di essere coperto o scoperto, purché non scandalizzi rispondiamo: “col pelo d’estate, nudo a gennaio”
A corpo libero… libero di essere rinchiuso in carcere solo per provare a resistere a uno sfratto
A corpo libero… libero – come il corpo di Adriana, donna trans deportata in varie sezioni maschili, e poi in isolamento – di essere rinchiuso in un Centro di Permanenza per il Rimpatrio
A corpo libero… libero di essere sedato se provi a fare troppo rumore in un CPR
A corpo libero… libero di essere sgomberato dai quartieri, pronti a trasformarsi in tazzine di caffè lucide e scintillanti
A corpo libero… libero di essere normato da chirurghi che “correggono”, giudici che “autorizzano”, medici che “diagnosticano”
A corpo libero… libero di vivere nel binarismo, di scegliere tra gli 0 e gli 1
A corpo libero… libero di finire in prigione preventiva per 9 mesi se provi a ribellarti durante uno stupro di gruppo e ne ammazzi uno!

Per questi motivi abbiamo deciso di non attraversare questo Pride, sempre più brandizzato e sempre più povero di contenuti.

A una parata che procede con in testa una sindaca che vende un parco pubblico affinchè sia riempito di gabbie contenenti corpi sofferenti (A CORPO LIBERO?)
A una parata che procede circondata da poliziotti che il giorno prima pestano un ragazzo ammanettato ed immobilizzato (A CORPO LIBERO?)
A una parata dove l’impegno politico viene svenduto agli sponsor, alle bandiere di partiti che non muovono un dito se non gli conviene, agli interessi di coloro per i quali siamo corpi votanti & corpi consumatori.
A questa parata diciamo: nessun culo è libero finché tutti i culi non saranno liberi

La libertà di cui parlano nei loro comunicati, con la quale si fanno bell* per le foto sui giornali, per le campagne elettorali, non è la nostra libertà.
Ai millantati corpi liberi di essere ubbidienti cittadini ovvero servi dello stato e di consumare la nuova mcCola arcobaleno, opponiamo i nostri porci liberi, eccentrici e favolosi

A porco libero ci opponiamo alla retorica neoliberista che sostiene che la liberazione sessuale passi per uno spazio concesso una volta l’anno, una ricorrenza democratica per la quale dovremmo sentirci riconoscenti e sempre ci-vili
A porco libero ci opponiamo al modello sociale normativo che ingabbia anche le rivendicazioni del movimento LGBTQI*, per il quale l’affermazione personale e il riconoscimento delle dignità da parte della società tutta ha tappe obbligatorie nel nucleo famigliare, nella relazione amorosa, nel binarismo di genere, nella monogamia
A porco libero ci opponiamo al decoro del dehors e di christian Dior, praticando gaio degrado per la strada e nelle vostre case
A porco dio ci opponiamo alla retorica cattocula che strizza l’occhietto ammiccante alla comunità LGBTQI* e che pervade i discorsi intrisi di pietismo di tutt* coloro che pensano che “dio non è omofobo”. Dio esiste, se ci credi, puoi chiamarlo se vuoi potere biopolitico. Ci opponiamo ad ogni credo che voglia prescriverci chi dobbiamo amare e come dobbiamo amare, ciò che è pulito e ciò che è sporco, ciò che è decente e ciò che è indecente.
A porco libero deridiamo la vostra pavida retorica sui confini, e pretendiamo la distruzione dei CPR e di ogni frontiera
A porco libero, porc* liber* e anche i cugini cinghiali e tutti gli animali umani e non umani

Noi andiamo a ruota libera senza essere ruote dell’ingranaggio

La frocietà c’è e lotta insieme a noi, per la liberazione dalle molteplici forme di oppressione che subiscono i nostri corpi e quelli di tutt*. La rivoluzione sarà transfemminista queer o non sarà, fatevene una ragione o fateve una (rivoluzione)

Frocie e cupie a ruota libera contro decoro e confini!


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