digli no e basta, frocetta col culo infetto!

liberamente tradotto e audioperformato dalla zine “infected faggot perspectives” del 1992.

a tutte voi queen che mi pensavate stecchita… non lo sono! Eccomi qui!! che non lo sapevate? le cattive ragazze non muoiono giovani, cazzeggiamo finché tutte le cose belle son finite. sì! anche tu puoi esser gnocca, vivere a lungo e avere l’aids, guarda me…

due mesi fa questa queen era quasi morta, stesa in letto di ospedale, marcia, 58 chili bagnati. ero coperta di piaghe, croste, macchie e mi cacavo addosso, oh e vedevo cose! ma ho vissuto abbastanza per dirvelo e manco ho dovuto sacrificare infanti innocenti o animaletti per farlo. ho semplicemente detto no.
sì, digli di no, il consiglio di alcune untempofurono, o maisonstate, attrici, è diventato infine realtà per me. sono qui ad infestarvi per un altr’anno. non me ne andrò facilmente. non finché qui me la posso ancora spassare e fare casino.
ora voi queen cazzo venite giù come mosche? non sapete che tutto ciò che dovete fare è rifiutarvi di morire – decidere di non andarsene! niente di più facile (beh a parte avere un medico di fiducia che comunque aiuta) ma alla fine la scelta è vostra.
quindi la prossima volta che il mostro brutto e cattivo, l’aids, viene a farti visita, pensando che non vi farete pregare due volte, semplicemente fagli sapere che non succederà, sorella. mettici tutta la gretta, irritante e perfida energia che noi queen conosciamo molto bene. di’ a quel bavoso fetido bestione di filarsela, abbi solo presente che in questo caso potresti indirizzarlo alla queen del piano di sotto che se la passa peggio di te.
per tutte le le froce hippie vivipositiva, potete fare meditazione – ma non sperate di risvegliarvi, ci vuole ben più dell’amore cosmico per sfangarla, stavolta.
quindi anche se stai tremando in ospedale, mettiti qualcosa di sciccoso (o, se sei glamour, fa’ qualche mossa nella tua mise di seta), esci le cosce e sbatti le ciglia. mentre lo sbatti fuori, tieni ben aperta quella tua enorme e spaventosa boccaccia e urla: “fottiti! non me ne vado… non ancora. baciami gli herpes brutto bucodiculo incrostato, grottesco, infetto e sgocciolante. questa frocia non è finita! ciò che sta per fare è ucciderti… “
beh… aspetta e vedrai. sicuramente starai meglio.
ora tieni a mente che il mostro dell’aids può arrivare in qualsiasi momento quindi se ti imbarazzi facilmente, non puoi urlare o comunque non puoi sopportarlo se c’è altra gente nella stanza (perché il mostro non viene sempre quando sei da sola, sebbene tu sia l’unica in grado di vederlo), beh, sei spacciata. un altro po’ di cenere sparso sulla spiaggia, un altro funerale a cui nessuno vuole partecipare. infelice fu la ragazza, troppo spaventata per aprire la bocca quando più sarebbe servito, che non riuscì a zittirlo!
ricorda a te stessa che puoi stare meglio! puoi rimanere – beh potresti restare irreversibilmente orribile o mutilata, ma ancora respirerai… cerchi un’esperienza spirituale? beh eccone una: non morire giovane!”

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