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emergenza farmaco Progynova: raccolta segnalazioni

dall’inizio di giugno la bayer ha sospeso la produzione di progynova, un farmaco utilizzato per la terapia ormonale sostitutiva da molte persone trans (donne trans e persone non binarie che fanno terapia ormonale sostitutiva a base di estrogeni), oltre che per la procreazione medicalmente assistita e per il trattamento dell’iperirsutismo e delle problematiche legate alla menopausa.

pare che questa sospensione durerà fino ai primi mesi del 2022. siccome la terapia ormonale sostitutiva deve essere continuata costantemente, senza interruzioni improvvise e preferibilmente utilizzando sempre lo stesso principio attivo, ci si sta mobilitando per organizzare gruppi d’acquisto in tutta italia per farmaci galenici che utilizzino lo stesso principio attivo.

in questo post raccoglieremo tutte le informazioni utili che ci arrivano.

AGGIORNAMENTO 12/07: abbiamo ricevuto due segnalazioni di nuova disponibilità del progynova nelle farmacie. continuate per favore a segnalarci se è accessibile nelle vostre farmacie di fiducia o se continuate a non trovarlo!

nelle seguenti farmacie è disponibile il farmaco galenico. è necessaria la ricetta specifica per preparato galenico di estradiolo valerato 2 mg con l’indicazione del numero di capsule:

* farmacia santa zita (via cibrario 33bis, torino – n. 0114371816, mail: farmaciasantazita@gmail.com);

* farmacia ordine mauriziano (piazza della repubblica 6b, torino – n. 0114361116);

* farmacia degli stemmi (via po 31b, torino – 0118173027), possono farlo ma devono ordinare la materia prima quindi va prenotato con anticipo.

se vuoi segnalarci difficoltà o hai informazioni utili su dove reperirlo contattaci qui o scrivici una mail a ahsqueerto@distruzione.org

per maggiori informazioni, anche su altre zone d’italia, visita la pagina FB di zona transito libero o iscriviti al loro canale telegram: t.me/zonatransitolibero


Mimosa

Oggi è uno dei 364 anonimi giorni dell’invisibilità trans. Ne scalfiamo l’opacità pubblicando questa poesia di Minnie Bruce Pratt, compagna di Leslie Feinberg, guerrier* transgender. L’originale in inglese si trova qui. Traduzione a cura di Feminoska e Nohutlar. Godetene.

Intravedo uno sbaffo rosa dell’alba filtrare dalla finestra della tenda mentre ti inginocchi tra le mie gambe e fai scivolare il tuo cazzo dentro di me. Per un attimo sento freddo dentro e fuori, una brezza fresca sulle mie braccia, un dildo di silicone leggermente freddo che scivola attraverso le labbra, la vulva, i muscoli vaginali e la pelle. Spingi in profondità, appoggiandoti completamente su di me, circondandomi e penetrandomi con amore. Comincio a piangere, a sentirmi così piena di te, senza la rabbia e la paura che una volta mi possedeva in questo momento. Sei venuto dentro di me perché ti ho chiesto di farlo; cominci a dondolarti dentro di me.

Gli uccelli cinguettano, un tordo gorgheggia doppiette e terzine cantando sopra di noi. Il sole comincia a riscaldare l’aria della nostra tenda a cupola, il sudore scorre dal tuo petto sul mio seno. Accresci il mio desiderio con ogni colpo, e dopo un lungo viaggio estatico, dopo un tempo che più tardi mi dirai essere stata forse un’ora, arrivo all’orgasmo dalla tua pienezza, dal tuo strofinarti sulla mia clitoride. Di nuovo comincio a piangere, in modo straziante, mentre tu riposi su di me.

In dieci anni di matrimonio con un uomo, non ho mai raggiunto questo livello di piacere quando era dentro di me. Mi manipolava sempre in maniera elaborata, contorsioni di dita, pene, sempre la paura di una possibile gravidanza, sempre la sua paura di me. Ma tu sei eccitato dal mio desiderio, sei vicino all’orgasmo anche tu. I canti degli uccelli sono ora sussurri. Un’improvvisa pioggerella scuote la tenda sotto il sole, mentre giaccio al sicuro tra le tue braccia.

Sei una donna che è stata accusata di tradire la femminilità. Nei miei gemiti di piacere provocati dal tuo cazzo, forse qualcuno dirà che ho tradito la femminilità con te, che siamo traditrici del nostro sesso. Tu nel tuo rifiuto di lasciare che i gesti di quella che viene chiamata mascolinità siano appannaggio degli uomini. Io rifiutandomi di lasciare le estasi della resa a donne che possono chiamarlo soltanto servilismo. Traditrici del nostro sesso, o spie ed esploratori oltre i confini di ciò che è uomo, ciò che è donna? Il mio corpo si spalanca avidamente a ciò che non hai paura di darmi.

Ci vestiamo e usciamo dalla tenda. Camminando per la rossa strada sterrata fangosa di pioggia, nella luce del mattino, ci fermiamo ad accarezzare le mimose pudiche, a scorrere le dita lungo le minuscole foglie a forma di felce per vederle piegarsi all’istante, uno spasmo di movimento sotto il nostro tocco.

Minnie Bruce Pratt