ahsqueerto è un’assemblea:
transfemminista: perché il nostro femminismo mette in discussione la concezione binaria di sesso e di genere, perché la liberazione delle persone trans, queer e intersex è imprescindibile e strettamente collegata a quella delle donne.
queer: perché siamo dissidenti sessuali, ogni giorno sabotiamo l’eterocispatriarcato, immaginando ed immaginandoci in nuove forme e colori, insinuando ogni tipo di normatività, performando sovversiv* identità nuove, inventando nuovi tipi di relazioni e società.
antispecista: perché non vogliamo essere complici dell’oppressione degli animali non umani, per questo appoggiamo la lotta antispecista e la resistenza animale al di là dei confini di specie (tutti i nostri eventi e i bellavita durante le nostre assemblee sono liberi dallo sfruttamento animale).
antifascista: fasci appesi coi reggiseni!
anticapitalista: perché il capitalismo é una delle radici delle ineguaglianze, oppressioni e relazioni di dominio che opera tramite lo sfruttamento e il controllo delle risorse del pianeta, degli animali umani e non umani. esigiamo l’autodeterminazione di tutti i corpi, persone e territori che non può avvenire se non scardinando l’antropocentrismo. ribaltiamo la logica machista del conto in banca più grosso e del paternalismo assistenziale della carità ai poveri.
antiabilista: perché le persone disabili esistono e hanno desideri (anche sessuali), emozioni e sentimenti. tutte hanno una mente e dei corpi validi anche se, a volte, non normati e non hanno bisogno di pietismi, attenzioni esagerate o frasi edulcorate.
“alcune disabilità sono invisibili agli occhi”
sex positive: per trasformare il sesso da campo di battaglia a campo da gioco. per non farci più dire quanto ne dovremmo fare, con chi e come. perché (ci) rivendichiamo politicamente il piacere consapevole consensuale e rivoluzionario che i nostri corpi affamati coi loro tentacoli antenne e code non vedono l’ora di scoprire e riscoprire.
perché questa carrellata di “anti”?
perché cerchiamo di mettere in discussione un’idea di normalità che mette al centro l’uomo eterosessuale cis bianco e di classe media.
cercando di praticare l’intersezionalità nelle nostre lotte ci interroghiamo su quale posto occupiamo all’interno di società complesse e multidimensionali. a partire dai femminismi della terza ondata e dai movimenti antirazzisti proviamo a rielaborare il genere e la sessualità senza dimenticare le intersezioni che si creano fra tutte le altre gerarchie di potere, come classe razza abilismo e via dicendo. questo significa situarsi nel tempo e nello spazio, collocarsi partendo dai propri privilegi e dalle proprie oppressioni, immaginare prospettive che tengano conto dei divari e dei fenomeni sociali.